Nel 2024, il comparto alimentare italiano ha dovuto fare i conti con una contrazione dei volumi di vendita al dettaglio pari all’1,0%, a fronte di una lieve crescita dell’1,5% a valori. Una dinamica che si è accentuata nel primo trimestre del 2025, con un calo dell’1,4% dei volumi e un incremento dell’1,0% a valori, riflettendo le difficoltà dei consumi delle famiglie italiane in un contesto economico incerto.
A distinguersi positivamente in questo scenario è il settore lattiero-caseario, trainato dalle esportazioni. I prodotti italiani del comparto hanno registrato una crescita dell’8,7% a valori e del 9,9% a volumi. Tra questi, spicca la Mozzarella di Bufala Campana DOP, che conferma il suo ruolo strategico nell’export agroalimentare nazionale.
Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Economico sulla Mozzarella di Bufala Campana DOP a cura di Nomisma, la produzione è rimasta stabile negli ultimi tre anni intorno alle 56.000 tonnellate, segnando comunque un +11% rispetto al 2019, in linea con gli altri grandi formaggi DOP come Grana Padano (+10%) e Parmigiano Reggiano (+9%). Nel 2024, la raccolta di latte bufalino destinato alla DOP ha superato le 315.000 tonnellate.
A livello commerciale, circa un terzo della produzione del 2024 è stato esportato, con Francia, Germania e Spagna come mercati principali. Il mercato interno rimane predominante (65%), con la GDO che rappresenta il canale distributivo principale (34%), seguita da HoReCa, vendita diretta — in forte crescita —, discount e dettaglio tradizionale.
Il consumo fuori casa gioca un ruolo chiave: il 18% dei consumatori (che sale al 26% tra gli under 30) consuma Mozzarella di Bufala Campana DOP prevalentemente in ristoranti e pizzerie. In Italia, il 71% dei consumatori dichiara di averla mangiata almeno una volta sulla pizza. All’estero, la tendenza è simile: in Francia — primo mercato per la Bufala DOP — un terzo dei consumatori “away from home” la consuma principalmente in pizzeria.
Mentre gli USA restano in posizione più arretrata (15° mercato di destinazione), il Consorzio guarda con attenzione all’evoluzione dei dazi e alle nuove opportunità, puntando a consolidare i consumi internazionali e valorizzare il ruolo della ristorazione come leva strategica per l’espansione del prodotto.