Il nuovo CEO di Nestlé, Laurent Freixe, ha ribadito in una intervista al Financial Times che la multinazionale alimentare “non è in crisi”, ma ha ridotto le previsioni di crescita delle vendite. Il nuovo obiettivo è una crescita organica del 2%, rispetto alle precedenti previsioni del 3% e 4%, a causa della persistente debolezza dei consumatori.
Freixe, subentrato a Mark Schneider dopo le dimissioni di agosto, ha avviato importanti cambiamenti organizzativi per risolvere i problemi della compagnia. Ha sottolineato che i problemi non riguardano i marchi o le categorie di prodotti, affermando che Nestlé ha un’impronta globale e locale forte. L’azienda, che detiene 31 marchi con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di franchi svizzeri, mira a sfruttare meglio il proprio potenziale.
Il gruppo ha registrato una crescita delle vendite organiche del 2% nei primi nove mesi dell’anno, contro una previsione del 2,5%, con un calo dello 0,3% in Nord America. La società ha inoltre affrontato problemi operativi come l’integrazione di un nuovo sistema IT e uno scandalo in Francia legato alla depurazione delle acque.
Nonostante questi ostacoli, Nestlé è determinata a migliorare le sue prestazioni, con l’obiettivo di rassicurare gli investitori sul fatto che l’azienda rimane solida e funzionante. Freixe ha chiarito che non ci sono difetti strutturali e che il gruppo, pur affrontando una fase difficile, continuerà a concentrarsi su esecuzione e innovazione per ripristinare la crescita.
Nestlé, come molte altre aziende del settore dei beni di consumo, ha sofferto a causa dell’inflazione elevata e del calo della domanda, ma ha registrato performance inferiori rispetto ai suoi concorrenti diretti, Unilever e Danone.