Il mestiere dei retailer non è più solo vendere prodotti ai consumatori, costruendo un assortimento in linea con le loro esigenze in termini di offerta e di prezzo. Ogni giorno di più, i manager della distribuzione si trovano nella difficilissima situazione di dover aprire nuovi punti vendita all’interno di uno scenario che sta arrivando alla saturazione. In un simile contesto gli incidenti di percorso sono all’ordine del giorno, ed alcuni di questi sfiorano l’inverosimile. Oggi vi raccontiamo una controversia tra il Comune di Piacenza e Lidl Italia riguardante un parcheggio privato.
La vicenda inizia nel 2018, quando il Consiglio comunale di Piacenza approva la costruzione di un supermercato Lidl, a seguito del cambio di destinazione d’uso dell’area da residenziale a commerciale. Tuttavia, una dichiarazione dell’allora assessore all’Urbanistica, che garantiva il libero accesso al parcheggio realizzato da Lidl, diventa il punto cruciale del conflitto. Non esiste infatti alcun documento ufficiale che autorizzi il Comune a vincolare la destinazione d’uso pubblica del parcheggio.
Di fatto, il parcheggio è privato, e Lidl ha deciso di installare delle sbarre e introdurre tariffe per le soste superiori ai 90 minuti. Nonostante ciò, il Comune sostiene che il parcheggio non possa essere gestito come attività commerciale, per la quale sarebbero necessarie autorizzazioni specifiche. La proprietà potrebbe limitare l’accesso ai soli clienti, ma non imporre un pagamento per il parcheggio.
Il Comune ha quindi ordinato la rimozione delle sbarre e delle tariffe ma il Tribunale amministrativo regionale di Parma, accogliendo la richiesta di sospensiva di Lidl, ha temporaneamente impedito l’effettiva applicazione dell’ordinanza comunale. La questione resta in sospeso e verrà trattata nel merito il 4 dicembre 2024, data in cui si terrà un’udienza pubblica per determinare se le sbarre imposte da Lidl influenzino la natura pubblica del parcheggio. Nel frattempo, però, le sbarre costruite in suolo privato dal legittimo proprietario sono obbligate a rimanere alzate.