Per Campari sarà un anno di transizione, i dazi potrebbero pesare fino a cento milioni

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Campari ha chiuso il 2024 con vendite in aumento del 2,4%, raggiungendo i 3,07 miliardi di euro. Tuttavia, l’utile rettificato è diminuito del 2,5%, attestandosi a 605 milioni di euro. L’amministratore delegato Simon Hunt ha definito i risultati “positivi” in un anno difficile. Il 2025 si preannuncia come un anno di transizione, con una crescita delle vendite moderata e un miglioramento previsto nella seconda metà dell’anno. L’azienda prevede un impatto negativo di 90-100 milioni di euro a causa dei dazi statunitensi.

Campari non modifica le previsioni di medio termine, mirando a una sovraperformance rispetto ai concorrenti e a un aumento delle quote di mercato. Si prevede un ritorno alla crescita organica delle vendite nel medio-alto single digit in un contesto macroeconomico normalizzato. L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 2.377 milioni di euro, riflettendo le acquisizioni. La cedola è confermata a 0,065 euro per azione. Il nuovo consiglio di amministrazione include la conferma dei membri uscenti e l’ingresso di Emma Marcegaglia. Le vendite nelle Americhe sono cresciute del 4%, trainate da Espolòn e Aperol negli Stati Uniti. In EMEA, la crescita è stata del 3%, con un calo del 4% in Italia. In Asia Pacifico, le vendite sono diminuite del 6%. Tra i marchi, House of Aperitif è cresciuta del 6%, mentre House of Whiskey and Rum ha registrato un calo del 6%. House of Agave è cresciuta del 10%. Courvoisier ha generato vendite per 75 milioni di euro.

Per Campari sarà un anno di transizione

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