Nel mese di giugno l’Indice FAO dei Prezzi Alimentari è salito dello 0,5% rispetto a maggio, attestandosi a 128,0 punti. L’aumento, trainato dai rincari di latticini, carne e oli vegetali, ha più che compensato il calo dei prezzi internazionali di cereali e zucchero. Su base annua, l’indice è cresciuto del 5,8%, pur restando ben al di sotto del picco raggiunto a marzo 2022.
L’Indice FAO dei Prezzi dei Cereali è diminuito dell’1,5%: i prezzi internazionali del mais sono scesi bruscamente grazie alle abbondanti forniture da Argentina e Brasile, mentre quelli di sorgo e orzo hanno seguito la stessa tendenza. In controtendenza il grano, in aumento per timori legati al clima nell’UE, Russia e USA. Il riso, in particolare le varietà Indica, ha segnato un lieve calo per domanda in rallentamento.
In crescita del 2,3% l’Indice FAO degli Oli Vegetali, spinto soprattutto dall’olio di palma (+5%), dalla soia e dalla colza. Le aspettative di maggiore domanda di biodiesel in Brasile e USA, unite a scorte limitate e alla domanda solida, hanno sostenuto i rialzi.
La carne segna un nuovo massimo storico, con l’Indice FAO in aumento del 2,1%. Salgono i prezzi di carni bovine, suine e ovine, mentre continuano a calare quelli del pollame. Anche i latticini (+0,5%) risultano in rialzo, con il burro che tocca un nuovo record a causa delle forniture limitate in Oceania e UE, e la domanda sostenuta dall’Asia. Al contrario, calano i prezzi del latte in polvere.
In controtendenza lo zucchero, giù del 5,2%, al livello più basso da aprile 2021, per via delle prospettive produttive favorevoli in Brasile, India e Thailandia. Parallelamente, la FAO ha aggiornato le previsioni sulla produzione cerealicola globale per il 2025/26, stimata a un livello record di 2.925 milioni di tonnellate, in crescita dello 0,5% rispetto al mese scorso e del 2,3% su base annua. Cresce la produzione di grano, mais e riso grazie a rese superiori in India, Pakistan e Sudamerica. Le scorte mondiali dovrebbero aumentare del 2,2% portandosi a 889,1 milioni di tonnellate, con un rapporto scorte/consumo in crescita al 30,3%, segnale di una situazione di offerta relativamente stabile. Anche gli scambi globali di cereali sono attesi in aumento (+1,2%), con il commercio di riso che potrebbe toccare un nuovo record storico.