A partire da aprile 2026, le principali catene di supermercati del Regno Unito dovranno affrontare un aumento complessivo di oltre 350 milioni di sterline all’anno in tasse sugli immobili, a seguito della riforma del sistema di business rates varata dal Governo. Lo riporta The Times, citando un’analisi dell’agenzia immobiliare Colliers.
Il nuovo sistema, che punta a rendere più equo il carico fiscale tra piccole e grandi imprese, prevede un’aliquota ridotta per le attività commerciali, ricettive e ricreative di dimensioni contenute, ma al tempo stesso un incremento del moltiplicatore per gli immobili dal valore superiore a 500.000 sterline. Una soglia che riguarda oltre il 90% dei punti vendita di Tesco, Asda e Sainsbury’s, secondo Colliers.
La misura, concepita per finanziare sgravi alle realtà più piccole, colpirà duramente i grandi gruppi della GDO, con costi aggiuntivi stimati oltre i 350 milioni di sterline l’anno solo per il settore alimentare. Anche produttori, panifici e caseifici saranno coinvolti dall’aumento.
Il Tesoro ha difeso la riforma, sostenendo che “creerà un sistema più giusto per sostenere gli investimenti e proteggere l’equilibrio competitivo”. Più di 280.000 attività beneficeranno di imposte più basse grazie all’eliminazione del tetto di 110.000 sterline, ha aggiunto un portavoce, specificando che la misura sarà finanziata da un’aliquota maggiore applicata all’1% delle proprietà commerciali più pregiate.