Circana ha presentato il rapporto biennale FMCG Demand Signals, analizzando i trend di acquisto nei sei maggiori mercati alimentari europei, coprendo 230 categorie di beni di largo consumo e 2.000 segmenti. Il settore ha registrato una crescita del 4,4% nell’ultimo anno, raggiungendo un valore di 673 miliardi di euro per i dodici mesi fino a giugno 2024. Nonostante l’aumento dello 0,3% nelle vendite unitarie, la ripresa è caratterizzata da dinamiche disomogenee. Spagna e Italia evidenziano una crescita robusta sostenuta dal consumo domestico e da condizioni favorevoli agli investimenti, mentre Regno Unito, Germania e Francia mostrano segnali di stagnazione legati a fattori economici e strategie diversificate dei rivenditori.
Le marche del distributore hanno assunto un ruolo centrale nella crescita del mercato, raggiungendo una quota di valore del 39,2% pari a 263 miliardi di euro, con un incremento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2023. Queste performance sono attribuibili a miglioramenti qualitativi, attenzione alla sostenibilità e innovazioni che rispondono alle esigenze dei consumatori. I brand tradizionali, sebbene sotto pressione, possono rimanere competitivi attraverso innovazioni mirate, ottimizzazione degli assortimenti, strategie di premiumizzazione e collaborazioni strategiche, soprattutto nei segmenti emergenti e premium.
Nel panorama retail, supermercati e ipermercati mantengono una quota del 71% delle vendite alimentari, ma gli ipermercati affrontano difficoltà nel rispondere ai cambiamenti delle preferenze di acquisto. Parallelamente, discount e negozi di prossimità consolidano il proprio ruolo come punti di riferimento per gli acquisti essenziali.
Le prospettive per il 2025 evidenziano sfide legate a volatilità economica, prezzi elevati e una domanda frammentata, che potrebbero rallentare la crescita sostenibile in termini di unità e volumi. Inflazione, volatilità geopolitica e tassi di interesse elevati continuano a rappresentare rischi per il settore. La crescita in valore sarà probabilmente sostenuta dall’inflazione, mentre le vendite in volume restano deboli, influenzate da un consumo più prudente e da una capacità di spesa limitata. Sebbene ci siano segnali di ripresa in alcune categorie alimentari, la sostenibilità di questa crescita è messa in discussione dalla persistente incertezza economica.
Il settore dei beni di largo consumo si trova ad affrontare un contesto complesso, con progressi in alcune aree e difficoltà in altre. Innovazione, sostenibilità e strategie mirate rappresentano elementi chiave per navigare le sfide future e mantenere la competitività in un panorama in continua evoluzione.