Salute e consumi: 74% degli italiani vuole tecnologia per il benessere, il 41% chiede etichette più chiare

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Il 68% degli italiani dichiara di adottare un approccio proattivo al mantenimento della salute, un dato superiore di 4 punti alla media europea. È quanto emerge dal nuovo report di NielsenIQ “Global State of Health & Wellness 2025”, che analizza le abitudini di consumo in 19 Paesi.

In Italia, oltre un terzo del campione (35%) è costantemente alla ricerca di novità per migliorare il proprio benessere, e quasi la metà degli intervistati è disposta a spendere tra gli 88 e i 400 euro al mese per prodotti e servizi legati alla salute. Tra le priorità spiccano il “dormire bene” (59%) e “invecchiare bene” (58%), mentre il 63% accetta consigli solo da esperti, a fronte di un esiguo 12% che si affida ai social.

Tuttavia, non mancano ostacoli: il 51% segnala il costo delle alternative salutari come principale deterrente, mentre il 41% chiede maggiore trasparenza nelle etichette. Anche aziende e istituzioni sono chiamate in causa: il 40% degli italiani vuole che i prodotti sani siano accessibili quanto quelli standard, e il 31% chiede normative più stringenti in tema di etichettatura. L’alimentazione gioca un ruolo centrale: il 41% intende aumentare l’acquisto di cibi ricchi di fibre, mentre il 32% guarda alle proteine vegetali. Solo il 2% pensa di acquistare più cibi ultra processati, e per il 51% questi ultimi hanno una cattiva reputazione.

Il benessere si intreccia sempre più con l’etica: il 61% sarebbe disposto a spendere di più per prodotti socialmente e ambientalmente responsabili. E la tecnologia si conferma alleata: il 74% preferisce dispositivi con funzionalità per la salute, come friggitrici ad aria (19%) o app per il monitoraggio del benessere (52%). “I brand devono ispirare fiducia, offrire chiarezza e garantire accessibilità economica – osserva Alessandra Gaudino di NielsenIQ – Solo così possono conquistare la lealtà del consumatore moderno”.

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