Donald Trump torna ad alzare i toni sul commercio con l’Europa. In un post pubblicato oggi sul suo social Truth, il presidente americano ha raccomandato l’introduzione di dazi del 50% sui prodotti dell’Unione Europea a partire dal 1° giugno. “È molto difficile avere a che fare con l’Unione Europea, formata con l’obiettivo di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio”, ha scritto, sottolineando che le discussioni bilaterali “non stanno andando da nessuna parte”. Trump ha anche rilanciato la sua posizione su Apple, affermando che “gli iPhone venduti negli Usa devono essere prodotti sul suolo americano” e minacciando tariffe del 25% se ciò non avverrà.
Le tensioni non sono passate inosservate al G7 in Canada, dove il ministro italiano dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento, ieri ha dichiarato: “L’interesse comune è trovare un’intesa. Una ritirata totale delle posizioni americane mi pare improbabile, ma credo si arriverà a una soluzione ragionevole”.
Secondo Giorgetti, un eventuale aumento moderato dei dazi “è gestibile” per le PMI italiane, ma alcuni settori, come quello farmaceutico, potrebbero soffrire maggiormente: “Per questi ambiti serve vigilanza e un negoziato importante”. Il ministro ha inoltre criticato la lentezza della governance europea: “Serve maggiore flessibilità. Siamo fermi, mentre altri attori globali sono pronti a reagire”. Ma ha ribadito l’importanza della partecipazione dell’Italia ai vertici internazionali: “Essere protagonisti nel G7 ed Ecofin è produttivo per i nostri interessi nazionali”.