Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate del 7% ad aprile 2025 rispetto allo stesso mese del 2024, quando si era registrato un calo del 4%. Tuttavia, il confronto annuale è distorto dalla diversa collocazione della Pasqua, che quest’anno è caduta ad aprile anziché a marzo. Per questo, le associazioni di categoria hanno diffuso anche i dati combinati di marzo e aprile, che mostrano una crescita del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, offrendo un quadro più affidabile sull’andamento dei consumi.
Il settore alimentare ha registrato un incremento dell’8,2% ad aprile, in forte ripresa rispetto al -1,6% del 2024. Anche le vendite di beni non alimentari sono salite del 6,1%, dopo il calo del 6% dell’anno precedente. A brillare sono state le vendite in negozio (+5,6%) e quelle online (+7%), nonostante una lieve flessione del tasso di penetrazione dell’e-commerce al 36,4%.
Secondo Helen Dickinson, CEO del British Retail Consortium, il mese di aprile, il più soleggiato mai registrato, ha incentivato la spesa dei consumatori, trainata dalle festività pasquali, dal bel tempo e da una maggiore voglia di rinnovamento stagionale. Tuttavia, ha avvertito che l’aumento dei costi – tra contributi, salari minimi e nuove tasse – potrebbe gravare sul futuro del settore per oltre 7 miliardi di sterline.
Linda Ellett di KPMG ha sottolineato come la crescita sia legata anche alla ripresa del mercato immobiliare, con effetti positivi sulle vendite di articoli per la casa e il giardinaggio. Infine, Sarah Bradbury, CEO di IGD, ha evidenziato che, sebbene la fiducia dei consumatori sia in lieve ripresa, l’inflazione alimentare al 2,6% resta una minaccia concreta per famiglie e aziende.