Vigne hi-tech contro la crisi climatica: due innovazioni Made in Italy per il futuro del vino

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In un momento cruciale per la filiera vitivinicola italiana, sempre più colpita da cambiamenti climatici, siccità prolungata ed eventi meteorologici estremi, due startup italiane emergono come fari di speranza e innovazione. BeadRoots e Agreen Biosolutions, selezionate da FoodSeed – il programma AgriFoodtech di CDP Venture Capital – sono in prima linea per offrire soluzioni tecnologiche che coniugano sostenibilità e produttività.

BeadRoots, con sede a Lecce, ha messo a punto un polimero superassorbente naturale capace di trattenere l’acqua nel suolo e rilasciarla gradualmente alle radici, riducendo del 40% il fabbisogno idrico dei vigneti. La tecnologia non solo aiuta a combattere la siccità, ma migliora la fertilità del suolo, stimolando la presenza di microrganismi benefici. Un’innovazione cruciale per le regioni italiane più colpite dalla carenza d’acqua, come Abruzzo, Marche e Campania.

Agreen Biosolutions, startup friulana, ha invece sviluppato OZ.ON, un olio ozonizzato che rafforza le difese naturali delle viti, incrementando del 30% la loro resistenza agli stress ambientali. Il prodotto riduce l’uso di pesticidi fino al 50%, favorendo una viticoltura più pulita e in linea con le direttive europee sulla sostenibilità ambientale.

In un settore che ha registrato oltre un miliardo di euro di perdite nell’ultimo anno, queste due realtà rappresentano un punto di svolta. Il loro impatto va oltre l’innovazione tecnica: offrono una visione concreta per il futuro del vino italiano, conciliando tradizione e scienza. Come afferma Alberto Barbari di Eatable Adventures, è proprio attraverso l’Open Innovation che si può garantire al Made in Italy vinicolo una competitività duratura su scala globale. Nel delicato equilibrio tra produzione, qualità e sostenibilità, BeadRoots e Agreen Biosolutions stanno dimostrando che la tecnologia può essere la migliore alleata del vino italiano.

Vigne hi-tech contro la crisi climatica

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