Alimentari più cari e meno sconti: torna a crescere l’inflazione nei negozi britannici

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Nel mese di aprile 2025, l’inflazione dei prezzi nei negozi ha registrato un lieve aumento, passando da -0,4% di marzo a -0,1% su base annua. Il dato si posiziona al di sopra della media trimestrale di -0,4%, segnalando un possibile cambiamento di tendenza.

L’inflazione dei prodotti non alimentari è migliorata, risalendo a -1,4% rispetto al -1,9% di marzo, mentre i prodotti alimentari hanno visto un’accelerazione dell’inflazione al 2,6%, contro il 2,4% del mese precedente. Particolarmente significativa la crescita dei prezzi dei prodotti freschi (+1,8%) e la stabilità dell’inflazione degli alimenti a lunga conservazione (+3,7%).

Helen Dickinson, Chief Executive della British Retail Consortium (BRC), ha avvertito che “i giorni della deflazione nei negozi sembrano contati”, sottolineando come i rincari abbiano interessato beni di prima necessità come pane, carne e pesce. Le imprese del commercio devono inoltre far fronte a nuovi oneri per 5 miliardi di sterline legati all’aumento dei contributi previdenziali e del salario minimo, oltre ai 2 miliardi di costi extra connessi alla nuova tassa sugli imballaggi prevista per ottobre.

Mike Watkins, responsabile Retailer and Business Insight di NielsenIQ, ha aggiunto che, sebbene l’inflazione sia ancora inferiore rispetto a un anno fa, “i prezzi stanno lentamente risalendo lungo le filiere”. Il comportamento dei consumatori, ancora cauto sulle spese discrezionali, potrebbe aver beneficiato della Pasqua tardiva, sostenendo temporaneamente le vendite.

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