Secondo gli ultimi dati dell’Income Tracker di Asda, a maggio le famiglie britanniche hanno visto rallentare ulteriormente la crescita del proprio potere d’acquisto. Si tratta del quinto mese consecutivo di decelerazione. L’indicatore, che misura il reddito disponibile dopo tasse e spese essenziali, è aumentato di 9,19 sterline settimanali rispetto a maggio 2024, segnando un +3,8% su base annua (contro il +4,5% di aprile).
Il rallentamento è stato particolarmente evidente per le famiglie a basso reddito, che hanno visto il loro reddito discrezionale scendere ai livelli minimi da giugno 2024, con un deficit di 74 sterline tra entrate e spese. Il 40% delle famiglie con redditi più bassi ha oggi meno potere d’acquisto rispetto al 2021, anno d’inizio della crisi del costo della vita.
Nonostante l’inflazione (CPI) sia leggermente scesa al 3,4% a maggio, i costi crescenti per beni essenziali – spinti anche dall’aumento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro e del salario minimo – continuano a pesare sui bilanci familiari.
Al contrario, le famiglie con redditi più alti (il 40% più ricco) restano largamente protette dagli attuali squilibri economici, registrando un potere d’acquisto superiore ai livelli pre-crisi. In maggio, il loro reddito discrezionale è cresciuto di 4,80 sterline fino a 902 sterline a settimana.
“L’inflazione resterà elevata ancora per un po’, continuando a erodere il potere d’acquisto, specie per i più vulnerabili”, ha dichiarato Sam Miley di Cebr. “Anche se la crescita dei salari aiuterà a sostenere le famiglie, l’impatto delle bollette e dei prezzi alimentari rimane significativo”.
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