Seven & i Holdings, colosso giapponese della grande distribuzione e proprietario del marchio 7-Eleven, ha registrato un incremento del 9,7% nell’utile operativo nel trimestre marzo-maggio, superando le aspettative degli analisti grazie a un miglioramento della redditività nel business dei convenience store all’estero.
L’utile operativo ha raggiunto i 65,1 miliardi di yen (circa 445 milioni di dollari), ben oltre i 58 miliardi stimati da sei analisti interpellati da LSEG. Il risultato arriva in un momento cruciale per l’azienda, sottoposta alle pressioni di una possibile offerta pubblica di acquisto da 47 miliardi di dollari da parte della canadese Alimentation Couche-Tard.
Mentre le performance dei negozi in Giappone hanno segnato una flessione, il risultato netto ha beneficiato della vendita di asset da parte della catena controllata Ito-Yokado. Negli Stati Uniti, la crescita dei margini lordi è stata favorita dall’espansione dei prodotti a marchio proprio e da una razionalizzazione dei costi del personale.
Seven & i, che ha già avviato un programma di buyback da 156 miliardi di yen e la dismissione di asset non strategici, intende quotare in Borsa la propria divisione nordamericana.
Le azioni del gruppo hanno chiuso in calo dell’1,6% prima della pubblicazione dei risultati e da inizio anno segnano un -13%, nonostante la conferma delle previsioni sugli utili annuali.
Intanto, Couche-Tard – casa madre della catena Circle K – ha chiuso il proprio esercizio con un aumento del 5,2% dei ricavi e del 7,6% dei profitti lordi, grazie ad acquisizioni mirate e a una solida performance nel settore dei carburanti. L’EBITDA ha raggiunto i 5,9 miliardi di dollari (+6,1%).



















