È stato appena pubblicato da Circana l’andamento del largo consumo confezionato (LCC) nell’Outlook del mese di settembre 2024. Non ci sono particolari novità rispetto a quanto registrato nel recente passato, salvo la consapevolezza che lo spettro della deflazione si sta avvicinando non solo al canale discount, dove è già presente da tempo, ma anche nel canale supermercati.
Procediamo con ordine: il largo consumo confezionato, nel dato progressivo aggiornato al 29 settembre 2024, ha registrato una crescita del 2,1%, con un trend positivo anche a volume, pari a +1,6%. La pressione promozionale resta alta, attestandosi al 24,3%, mentre l’andamento dei prezzi è minimo, vicino allo 0,5%.
Analizzando gli andamenti dei macro reparti, vediamo che il trend delle vendite a volume degli alimentari è negativo, con un calo dello 0,2%, mentre a valore il comparto segna un aumento del 2,1%. Il comparto delle bevande registra una leggera crescita a volume, pari allo 0,5% ed un incremento del 2% a valore. Il comparto cura persona mostra un incremento significativo dei volumi (+2,6%) e una crescita a valore del 2,9%, mentre il settore cura casa cresce dello 0,9% a volume e dello 0,8% a valore.
Il dato è positivo soprattutto se si confronta con il 2023, quando tutti gli indicatori dei volumi di vendita erano in negativo, in particolare quello delle bevande che segnava un calo del 3%. Quest’anno, invece, al termine del mese di settembre, a volume tutti i reparti risultano in positivo.
Entrando nel dettaglio del comparto alimentare, si nota che l’ortofrutta ha registrato un forte incremento delle vendite a volume (+5,4%) e a valore (+6%), risultando il segmento più dinamico nei primi nove mesi dell’anno. Anche i freschi hanno mostrato una buona performance, con una crescita del 3,1% a volume e dell’1,4% a valore. Rimanendo nei freschi, il peso variabile mostra una crescita del 2,7% a volume e dell’1,2% a valore, ed infine la drogheria alimentare rimane sostanzialmente stagnante a volume (+0,3%), come già accaduto nel 2023, mentre a valore cresce del 2%. Per concludere, il pet care registra buone vendite a valore, ma l’inflazione è più rilevante, tanto che a volume il comparto si attesta attorno allo zero.