Fever-Tree ha comunicato di essere in linea con le attese per l’anno in corso, grazie a un promettente avvio negli Stati Uniti e al consolidamento della propria posizione nel mercato britannico. In occasione dell’assemblea annuale, il marchio premium di mixer ha ribadito la propria leadership nei canali on-trade e off-trade nel Regno Unito, sostenuta da un portfolio in espansione che copre occasioni sia alcoliche che analcoliche.
Negli Stati Uniti, l’azienda prevede una crescita a una cifra bassa dei ricavi di gruppo e un margine EBITDA rettificato intorno al 12% per l’esercizio 2025. L’inizio della collaborazione strategica con Molson Coors, annunciata a gennaio, sta già producendo effetti positivi, con il passaggio alla rete distributiva del gruppo americano in linea con le attese.
Secondo Fever-Tree, l’accordo con Molson Coors offre importanti opportunità a lungo termine, grazie alla scala del partner, alla rete commerciale capillare e all’efficienza logistica. In Europa il quadro appare più eterogeneo: buoni segnali da Francia e Paesi Bassi, ma vendite più deboli in Germania. La crescita globale è trainata dalla Ginger Beer, con una crescente penetrazione in nuove occasioni di consumo.
In Australia è iniziata la produzione locale, che favorisce efficienza e quote di mercato. Infine, in merito al nuovo dazio del 10% sulle importazioni britanniche negli USA, Fever-Tree ha chiarito che i costi saranno equamente ripartiti con Molson Coors e che si punta a mitigarne l’impatto nel breve termine grazie alla futura produzione sul territorio americano. Intanto, Charles Gibb ha lasciato la guida della divisione nordamericana, sostituito da Judd Hausner.