Secondo l’ultimo rapporto dell’ONS, il settore retail nel Regno Unito contava 2,88 milioni di posti di lavoro a dicembre 2024. Tuttavia, la media annuale è scesa a 2,84 milioni, con una perdita di 70.000 posti rispetto all’anno precedente e 249.000 in meno rispetto a cinque anni fa.
Il calo ha colpito sia i contratti full-time (-106.000) sia quelli part-time (-142.000). Helen Dickinson, CEO del British Retail Consortium, ha dichiarato: “Il numero di occupati nel retail è il più basso dal 1996, nonostante la crescita generale del mercato del lavoro. L’aumento del costo del lavoro sta mettendo a rischio ulteriori posti”.
Secondo il BRC, il rincaro del salario minimo e degli oneri contributivi ha aumentato i costi per i datori di lavoro di oltre 5 miliardi di sterline, spingendo molte aziende a bloccare le assunzioni o tagliare posti. Particolarmente minacciati i ruoli part-time: “Negli ultimi sette anni sono già stati persi 200.000 posti e altri 160.000 potrebbero sparire nei prossimi tre anni”.
Dickinson ha chiesto al governo di rivedere le politiche sul lavoro per favorire l’occupazione e la formazione nel settore: “Il retail è il principale datore di lavoro privato del Regno Unito e può offrire opportunità fondamentali per molti lavoratori, ma servono misure adeguate per sostenerlo”.