Nestlé ha annunciato il taglio di 80 posti di lavoro nel suo stabilimento di Krupka, nella Repubblica Ceca, a causa del calo della domanda per i prodotti plant-based. La riduzione dell’organico – pari a circa un quinto dei 400 dipendenti – scatterà da settembre e riguarda la produzione di sostituti vegetali della carne, segmento in difficoltà in diversi mercati globali.
“Il contesto di mercato nel settore plant-based è sfavorevole”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda, sottolineando che “la domanda non ha rispettato le aspettative iniziali” e che la crescita del mercato è stata inferiore a quanto previsto nel post-Covid. Tuttavia, Nestlé conferma la propria fiducia nel potenziale della categoria e garantisce che i consumatori cechi non subiranno impatti in termini di disponibilità e assortimento dei prodotti.
Il gruppo svizzero aveva già ritirato nel 2023 dal mercato britannico i marchi Garden Gourmet e Wunda. La frenata degli alimenti plant-based riguarda in generale l’Europa e il Nord America, dove i consumatori lamentano qualità e prezzi poco competitivi. Anche Tesco ha recentemente rivisto gli obiettivi di crescita del comparto nel Regno Unito. In difficoltà anche Quorn, controllata dalla filippina Monde Nissin. Nestlé ha ribadito l’intenzione di “ripensare il portafoglio per allinearlo alla nuova domanda”, concentrandosi su quei marchi “con maggior potenziale nel settore”.