Procter & Gamble ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 7.000 posti di lavoro a livello globale. La decisione arriva in risposta all’incertezza generata dalla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e altri grandi mercati mondiali, che sta colpendo duramente le aziende internazionali.
Il colosso dei beni di largo consumo, noto per marchi come Gillette, Pampers e Ariel, sta anche valutando la possibilità di vendere alcune delle sue attività meno redditizie. I crescenti costi legati ai dazi doganali imposti nell’ambito delle tensioni tra Washington e i suoi partner commerciali stanno influenzando pesantemente le strategie aziendali, in particolare per le imprese con filiere produttive distribuite su scala globale.
La riduzione dell’organico dovrebbe avvenire gradualmente nei prossimi mesi, con impatti in diverse sedi internazionali. P&G ha sottolineato che l’obiettivo è “mantenere competitività ed efficienza” in un contesto geopolitico sempre più instabile.
Al momento non sono stati forniti dettagli sui marchi eventualmente coinvolti nella cessione, ma il gruppo ha lasciato intendere che si concentrerà sui brand con maggior margine di crescita e leadership di mercato.