L’associazione dei consumatori olandese Consumentenbond ha puntato il dito contro Unilever, accusandola di pratiche di greenwashing su larga scala: oltre la metà dei 450 prodotti analizzati presenterebbe affermazioni ambientali fuorvianti.
Tra i marchi più criticati figurano Unox (104 referenze) e Knorr (95), seguiti da Lipton (21), Calvé (12), Ola (10) e Hellmann’s (5). Soltanto Ben & Jerry’s, De Vegetarische Slager e Hertog IJs sono risultati privi di dichiarazioni contestabili. Le accuse riguardano l’uso di claim vaghi come “coltivato in modo sostenibile” e l’impiego di loghi inventati dall’azienda che ricordano quelli ufficiali, inducendo in errore il consumatore.
Unilever si è difesa sostenendo che le sue dichiarazioni si basano su standard interni e su certificazioni riconosciute a livello internazionale, aggiungendo che sono in corso modifiche graduali per evitare sprechi e migliorare la comunicazione ambientale.
Tuttavia, a partire dal 2026 entrerà in vigore la nuova direttiva UE “Empowering Consumers”, che vieterà l’uso di marchi di sostenibilità autoattribuiti. Solo enti terzi indipendenti potranno rilasciare certificazioni ambientali, con l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei consumatori e contrastare il greenwashing nel mercato europeo.