Il primo trimestre dell’anno registra un andamento complessivamente stabile per le vendite nella grande distribuzione organizzata (Gdo), secondo i dati presentati oggi da Nomisma per l’Osservatorio Federvini. Il comparto vino ha generato 694 milioni di euro, segnando una lieve flessione dell’1% rispetto al 2024. A sostenere il settore sono gli spumanti, con il Metodo Classico in crescita del 7,1% e lo Charmat dolce a +2%. Restano in difficoltà i vini generici e frizzanti, mentre i vini Igp crescono dell’1,1%.
Nel segmento spirits si registra un calo complessivo del 3,2%, ma con segnali positivi per il Gin (+14,2%) e una sostanziale tenuta degli aperitivi alcolici. In discesa Grappa, liquori dolci e amari. Andamento più favorevole per il comparto aceti (+1,8%), grazie al traino dell’aceto di mele (+6,4%) e di vino (+1,5%), mentre l’Aceto Balsamico di Modena Igp perde lo 0,7%, pur restando leader in Gdo con una quota del 32%.
Nel fuori casa, i consumi 2024 toccano quota 81,4 miliardi di euro (+1% annuo), nonostante un calo delle visite del 1,6%. Vino e bollicine restano centrali nelle occasioni serali. Sul fronte export, dopo un quinquennio positivo, il primo trimestre 2025 segna un rallentamento: il vino cresce solo dello 0,7% a valore, penalizzato dal Regno Unito e dalla concorrenza extra-Ue; gli spirits salgono del 3,1%, spinti dai liquori (+10,9%), mentre la Grappa cala del 14%. In flessione anche gli aceti (-1,4%), nonostante le buone performance in mercati strategici come USA, Germania, Francia e Corea del Sud. Sul settore pesano ancora instabilità globale, inflazione e costi delle materie prime.